L’aggiornamento quotidiano che ho scelto per il mio blog (trasgredito in questo giugno piuttosto difficile) alle volte finisce per elicitarmi giudizi affrettati o parziali.
Per esempio, parlando in febbraio del disco «omerico» di Chris Potter, saxofonista mirabile, ti avrò dato l’impressione di averlo giudicato freddamente. È bensì un disco che ha molti dei difetti che imputo alla ECM, e dei quali abbiamo qui discorso insieme molte volte, ma trovo che in realtà contenga molta musica notevole da parte di tutti i partecipanti, anche se magari non del genere che gradisco ascoltare ogni giorno, e che il disco nel suo insieme presenti una coerenza e una sincerità espressive di norma assenti da imprese affini. Diciamo che in queste ultime notti mi ha procurato refrigerio.
Eccone dunque altri due pezzi, che presento sicuro di attirarmi la censura di almeno un ascoltatore abituale.
Sirens (Potter), da «The Sirens», ECM 2258. Chris Potter, clarinetto basso; David Virelles, harmonium; Craig Taborn, piano; Larry Grenadier, contrabbasso; Eric Harland, batteria. Registrato nel settembre 2011
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Nausikaa (Potter), id. ma Potter suona il sax soprano, Virelles la celesta.
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6 commenti:
Caruccio ma... l'ECM ci mise l'orrida zampaccia, rovinando (al solito) tutto. O almeno, io la penso così. Lo puoi leggere <a href="http://freefalljazz.altervista.org/blog/?p=5706>da queste parti.</a>
Da bravo deficiente ho sbagliato a linkare. Uff... Ora dovrebbe andre.
Sì, bella rece. Considera comunque che, secondo me, la ECM parte essenzialmente da alcune concezioni d Wayne Shorter, espresse prima nei suoi dischi Blue Note e poi anche in quelli con Miles; in alcuni punti sparsi qua e là, secondo me, questo disco è un omaggio diretto di Chris Potter a Shorter.
Ma è morto 'sto blog?
andrea,senti chi parla!
Non è morto il blog, ma dorme.
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