È bello questo disco di Johnny «Hammond» Smith perché non è il solito disco di un organista, in cui ogni altra cosa è annegata dal suono strapotente del suo strumento: «Hammond» Smith è un musicista dal fraseggio raffinato che sceglie una sonorità discreta (e una più sgargiante e aspra per gli outchorus) per restare a pari degli altri strumenti della front line. La quale non comprende strumenti a fiato ma vibrafono e chitarra; anche per questo, Smith adopera un contrabbassista anziché provvedere i bassi lui stesso, come fanno di solito gli organisti. Anche se il disco è essenzialmente una raccolta di blues, per queste ragioni si distingue dalla pletora di dischi di soul jazz con organo del periodo.
C’è poi, anche lui già sentito qui per conto proprio, Lem Winchester, il vibrafonista-poliziotto ammazzatosi per sbaglio mentre giocava con la pistola d’ordinanza. Ci avrebbe fatto ascoltare molte altre belle cose se ne avesse avuto il modo: ha una sonorità chiara e scampanante, che ama lasciar risuonare, e suona «a tutta tastiera», raggiungendo spesso la raramente esplorata ottava bassa dello strumento; le sue lunghe linee melodiche sono sempre costruite con un equilibrio e Winchester sa ascoltare attentamente l’organo e dialogare con esso.
Princess (Smith), da da «Gettin’ the Message», Prestige LP 7217. Lem Winchester, vibrafono; Johnny «Hammond» Smith, organo; Eddie McFadden, chitarra; Wendell Marshall, contrabbasso; Bill Erskine, batteria. Registrato il 14 ottobre 1960.
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Lid Flippin’ (Smith), id.
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2 commenti:
Uhm... dev'esserci qualche problema con i link: io sento due volte lo stesso pezzo.
Loro son bravissimi, ma il suono dell'hammond mi risulta sempre così faticoso
Rimediato, mi pare. Sull'Hammond sono abbastanza d'accordo, può generare una noia potente.
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