C’entrerà il fatto che la prima metà degli anni Settanta è stata il periodo in cui ho sviluppato consapevolezza del mondo (e con le orecchie bene aperte), ma ho sempre avvertito un’assonanza atavica con la musica di quegli anni, di qualsivoglia genere. Questo è un disco un po’ oscuro di un trombettista valoroso, Gary Chandler, non straniero a questi lidi.
(Il post e la scelta musicale mi sono state ispirate dal romanzo che mi fa compagnia in questi giorni, «Telegraph Avenue» di Michael Chabon. Puoi contare sul fatto che esca presto in italiano, purtroppo non tradotto da me [purtroppo per me, intendo]).
Baby Let Me Take You [In My Arms] (Abrim Tilmon), da «Outlook», Eastbound EB 9001. Gary Chandler, tromba; Dick Griffin, trombone; Harold Ousley, sax tenore; Caesar Frazier, organo; Cornell Dupree, chitarra; Gordon Edwards, basso elettrico; Idris Muhammad, batteria; Buddy Caldwell, percussioni. Registrato nel 1972.
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4 commenti:
A me, purtroppo, capita lo stesso con gli anni Ottanta; di avverire una naturale affinità, intendo.
E dico "purtroppo", perché detesto buona parte della musica anni Ottanta.
Per chi era nato, non so, prima degli anni Sessanta, tante cose dell'infanzia e della giovinezza, una volta trascorse erano perdute se non nella memoria individuale; noi, le stesse cose continuano a circondarci, o per lo meno sono evocabili a comando, una tentazione a momenti difficile da resistere.
Gran bel libro, in effetti, quello di Chabon (certo, nel genere non c'è confronto con l'alterettanto recente "What It Was" di George Pelecanos – ambientato giustappunto nel 1972 – però il Pelecanos di musica la sa parecchio lunga e Chabon un bel po' meno)
Verificherò dunque il Pelecanos sulla fiducia. L'ultimo suo, «The Cut», mi aveva annoiato parecchio (mi pare addirittura di non averlo finito - non l'avrei mai pensato, con Pelecanos).
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