Momenti aurorali del bebop: ecco A Night in Tunisia con il suo titolo originale, nella sua originale versione, scritta e arrangiata da Dizzy Gillespie e Tadd Dameron per l’allora popolare orchestra (bianca) di Boyd Raeburn, all’epoca da tutti ritenuta senz’altro «progressive». Siamo ai primi del 1945 e questo dovette essere il primo contatto diretto con il nuovo jazz di Harlem per alcuni musicisti, bianchi appunto, dell’orchestra di Raeburn, che ne sarebbero diventati praticanti insigni: Hal McKusick, Al Cohn, Serge Chaloff, Shelly Manne.
Pur se presentata in una cornice ritmica ancora in larga parte Swing, la famosissima composizione è già in tutte le sue parti quella che sarà poi sempre, con l’introduzione e l’interludio; le seconde otto battute dell’assolo di Dizzy si risentiranno identiche in una delle take che Dizzy registrerà poco più di un anno dopo in settetto con Don Byas e Milt Jackson; la coda in cadenza verrà ripresa alla lettera, con una certo spirito parodico, da Dizzy con Parker nella famosa versione «live» di Night nel concerto alla Carnegie Hall del settembre ’47.
Interlude [A Night In Tunisia] (Gillespie-Paparelli), da «The Dizzy Gillespie Story 1939-1950», Properbox 30. Dizzy Gillespie, tromba e arrangiamento, con l’orchestra di Boyd Raeburn: Tommy Allison, Stan Fishelson, Benny Harris, tromba; Walter Robertson, Jack Carmen, Ollie Wilson, Trummy Young, trombone; Johnny Bothwell, Hal McKusick, sax alto; Al Cohn, Joe Megro, sax tenore; Serge Chaloff, sax baritono; Ike Carpenter, piano; Steve Jordan, chitarra; Oscar Pettiford, contrabbasso; Shelly Manne, batteria. Registrato il 26 gennaio 1945.
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2 commenti:
Che bella.
Sai che lo scrittore (e regista) irlandese Neil Jordan ha scritto un bella raccolta di short stories intitolata Nights in Tunisia.
Cú Chulainn!
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