New Orleans non è stata la «culla del jazz» e poi basta: ha continuato a essere un’incubatrice di musica di matrice afroamericana, di vera fusion africana, europea, latinoamericana e caraibica. Lo è perfino oggi; di sicuro lo era una trentina d’anni fa quando ancora era vivo James Booker (1939-1983), pianista extraordinaire, cantante, music man grandiosamente, oltranzisticamente rappresentativo della musica del delta senza troppe delimitazioni: jazz, rhythm and blues, soul, gospel.
Please Send Me Someone to Love (Mayfield), da «Piano Prince of New Orleans», Black Sun Music. James Booker, piano e canto. Registrato ad Amburgo il primo gennaio 1976.
Download
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
5 commenti:
volevo dirti che sto imparando più cose venendo ogni giorno su questo blog che non leggendomi un paio di manuali sul jazz che sto leggendo in questi giorni per farmi un'idea... o meglio, il manuale per certi versi è importante, il blog è in assoluto mooolto più divertente, per cui grazie davvero :)
Ma grazie! Troppa responsabilità per me - l'unica cosa in più, nel blog rispetto ai manuali, è che c'è la musica.
Curiosità, che manuali stai adoperando?
mah uno è jazz di polillo, e l'altro è jazz music di flavio caprera.
polillo mi piace parecchio, anche se a volte diventa un pò pesante questo continuo rimarcare la natura essenzialmente negroide della musica jazz (ma immagino dipenda dallo stacco culturale che ci divide). caprera non è male come compendio, anche se soffre tutti i limiti della guida che in poche pagine ti deve dire tutto.
Il Polillo è ancora, dopo quasi quarant'anni, e di gran lunga, il miglior testo di storia del jazz in lingua italiana, anche se non ha un approccio musicologio e nemmeno sociologicamente aggiornato; però ha delle intuizioni da grande critico, e una visione storica molto solida.
Il libro di Caprera non lo conosco; di recente ho apprezzato Viaggio nel jazz - Dalle origini allo Swing di Stefano Cataldi, Editori Riuniti, per il jazz classico.
So poi (ma non so quanto sono libero di parlarne) che fra poco dovrà uscire una nuova storia del jazz di un illustre studioso italiano, che probabilmente farà epoca. A suo tempo ne darò notizia.
ah, grazie per la dritta! allora aspetto :)
Posta un commento