Ahmad Jamal registrò per la Impulse! il disco che è comunemente ritenuto il suo capolavoro, «The Awakening». Questo è l’ultimo disco di Jamal per l’etichetta di Bob Thiele e fu registrato dal vivo al festival di Montreux nel 1972 con la medesima formazione di «The Awakening».
Extensions è un’ampia composizione sezionale che Jamal già aveva registrato nel 1965 per un altro disco dei suoi più belli, «Extensions», appunto, e qui dura ben venti minuti; altrettanto dura l’unica altra traccia del disco, che è forse il più concettoso e impegnativo del pianista, che fra anni Sessanta e Settanta era in vero stato di grazia. Il trio funziona con un’integrazione straordinaria in una musica a suo modo astratta per l’uso perfino oltranzistico dello spazio, sia in senso estensivo (numero di note) che intensivo (dinamiche) e tuttavia, a suo modo, irresistibilmente funky. Una musica che nessun altro che Ahmad Jamal avrebbe potuto concepire. Il titolo dice molto sulla consapevolezza estetica di Jamal in quel momento e della sua concezione del tempo musicale come parametro interno, psicologico.
La musica di Jamal non manca mai di una nota di umorismo: senti qui, nel prefinale, il bassista Nasser citare ampiamente l’odiosa canzone Love Story, tema di un brutto film di immenso successo uscito quell’anno.
Extensions (Jamal), da «Outertimeinnerspace», Impulse! AS-9226. Ahmad Jamal, piano; Jamil Nasser [Suleiman], contrabbasso; Frank Gant, batteria. Registrato il 17 giugno 1971.
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