John Lewis fu uno dei primi sponsor illustri di Ornette Coleman. Qui ricompone, arrangia e suona la canzone di Ornette senza imbarazzi, al modo suo, riuscendo a renderle piena giustizia anche con la presenza un po’ strana del danese Asmussen, abituato a musica d’altro tipo.
È una bella esecuzione, ma dopo un po’ si sente la mancanza, se non del sax di Ornette, del vibrafono di Milt Jackson.
Lonely Woman (Coleman), da «European Encounter», Atlantic. Svend Asmussen, violino; John Lewis, piano; Jimmy Woode, contrabbasso; Sture Kallin, batteria. Registrato nel luglio 1962.
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2 commenti:
Sarà senz'altro come dici tu, ma mi pare che la cosa funzioni comunque, qui, egregiamente. Lewis è un padreterno, del resto, e Asmussen svolge bene il suo compito. L'incontro fra i due mi sembra molto meno riuscito in altri brani di quel disco, ad esempio in "Django" che perde gran parte della sua suggestività - e lì sì che si sente la mancanza del vibrafono di Jackson. Ah, se si sente!
Lewis è certo un padreterno, ma le composizioni di Ornette, o almeno Lonely Woman, che è quella più ripresa, secondo me patiscono sempre un po’ quando intrpretate da altri, anche più di quelle di Monk.
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