Jazz nel pomeriggio non è fatto per esaudire le richieste, come fosse una radio libera degli anni Settanta: nei panni del disc jockey non mi vedo. È vero tuttavia che ricevo rarissimamente richieste, e sempre garbate, per cui un vero motivo per rifiutarle non ce l’ho.
Stavolta poi a richiedere Bill Evans è una lettrice nuova, Milena, che non vorrei scoraggiare con la mia rusticità. Solo, invece di Waltz for Debbie (che comunque Milena può ascoltare su Jnp nella sua originale, breve versione per piano solo), ho scelto un pezzo, un altro 3/4, adatto a questo inverno di alta estate.
Viene dal disco che, in patente contraddizione con il suo titolo, «You Must Believe in Spring», meglio ritrae l’inverno dell’anima di Bill Evans.
B Minor Waltz (For Ellaine) (Evans), da «You Must Believe in Spring», Warner Bros. 7599-23504-2. Bill Evans, piano; Eddie Gomez, contrabbasso; Eliot Zigmund, batteria. Registrato nell’agosto 1977.
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2 commenti:
delizioso
La cosa più incredibile di quest'uomo - che aveva l'inverno dentro, e l'inferno - è che ti comunica una serena tristezza, mai disperazione. (Qualcuno diceva qualcosa del genere a proposito di Leopardi). Più di Coltrane, che vuole ascendere negli spazi iperuranei; più di Ayler, che vuole esplorare le viscere della terra; lui sa che la partita si gioca qui, fra noi.
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