L’angolo del Kitsch ci presenta oggi uno che ne è stato occasionalmente un praticante devoto. Questo è infatti il famigerato disco del 1976 in cui Keith Jarrett ha lunghissimamente improvvisato (si tratta in effetti di due dischi) su un organo barocco dell’abbazia benedettina tedesca di Ottobeuren.
Te ne avevo fatto già sentire qualcosa due anni fa – allora non avevo parlato di Kitsch ma di allucinazione – e vi ritorno oggi perché la ECM ha deciso di ripubblicare il sesquipedale dittico, che nel suo esordio, quella sorta di preludio corale Hymn Of Remembrance, adisce addirittura un pacioso clima Biedermeier.
PS Non aspettavo altro, in realtà. A me questa roba piace.
Hymn Of Remembrance (Jarrett), da «Hymns/Spheres», ECM 1086/87. Keith Jarrett, organo. Registrato nel settembre del 1976.
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Spheres, 3rd Movement (Jarrett), id.
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8 commenti:
Questa non la sapevo proprio. Nonostante di Jarrett io abbia ascoltato parecchio, è evidente che mi mancavano ancora dei pezzi :)
L'album è questo, giusto? Ma cosa vuole dire che la ECM lo ripubblica? Semplicemente ristampa il doppio album o c'è qualcosa di nuovo?
Sì, è quello; credo che sia stato appena ristampato tel quel.
A parte l'effetto "suor Elisa" che suonava l'organo nella mia parrocchia improvvisando dopo la comunione direi che Keith è sempre Keith. In solitaria poi... tanta roba!
a me, di Jarrett, manca questo, ma non ho mai avuto il coraggio.
Il leggendario «Restoration Ruin»: non può mancarti! Senza di quello non puoi avere un'idea completa della personalità di Keith :-))
Non Bob Dylan né Richard Fariña, ma Er Donovan de noantri:-)
LC
Sono senza parole...
Carlo non resta mai senza parole: se ancora non lo conosciate, andate a vedere il suo blog Musnorvegicus.
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