Un concorso di virtuosi, Martial Solal e NHØP, in Donna Lee, la composizione di Miles Davis che, per i suoi complessi e rapidi cambi d’accordo, è considerato un banco di prova di virtuosismo.
L’esecuzione è quella che ci si aspetta, una dimostrazione di bravura e di disinvoltura improvvisativa. Resta anche l’impressione che talvolta si riceve da Solal, che le sue improvvisazioni siano tutto sommato indifferenti al materiale e per questa ragione spesso somiglianti fra loro. Qui, per esempio, il pianista non si dà nemmeno l’incomodo di eseguire il tema, lasciandone intera l’incombenza a Pedersen.
Donna Lee (Davis). Martial Solal, piano e Niels Henning Ørsted Pedersen, contrabbasso, dal vivo ai Berliner Jazztage, 3 novembre 1976.
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