La Blue Note negli anni Sessanta fece registrare ad Andrew Hill più dischi di quanti fosse ragionevole; poi, ancora meno ragionevolmente, ne tenne archiviati alcuni di ottimi per pubblicarne di non altrettanto buoni. È il caso di questo «Pax» del 1965, che ha conosciuto la luce, e solo parzialmente, nel 1975 prima che la seduta venisse pubblicata per intero.
Con Hill qui ci sono un partner abituale, Davis, e due a lui già noti, Henderson e Hubbard. Hubbard, come aveva fatto l’anno prima in «Empyrean Isles» di Herbie Hancock, suona la cornetta.
Pax (Hill), da «Pax», Blue Note 58296. Freddie Hubbard, cornetta; Joe Henderson, sax tenore; Andrew Hill, piano; Richard Davis, contrabbasso; Joe Chambers, batteria. Registrato il 10 febbraio 1965.
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2 commenti:
pezzo bellissimo. Devo dire che non concordo granchè sulla "irragionevolezza" della blue note, almeno per quanto riguarda l'aver dato a Hill di registrare così tanto negli anni sessanta, dal momento che il livello dei dischi è roba da non crederci: da black fire fino passing ships l'unico disco che non ho amato è grass roots. E dalla fine del 1963 al 1965 è stato circa dio: si parla sempre di Point of Departure ma in realtà non mi viene in mente davvero nessun altro jazzista che in due anni abbia buttato fuori dischi del calibro di Black Fire, Judgment, Smokestack, PoD, Andrew, Compulsion e appunto Pax partecipando pure (anche come compositore) ad altri classici come Dialogue di Hutcherson. Qualcosa di impressionante.
L’irragionevolezza, naturalmente, era di ordine commerciale.
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