Dai commenti escono spesso suggerimenti preziosi; parlando di «Miles in the Sky», per esempio, Luca Conti ha ricordato questo disco di Freddie Hubbard, che segnò uno spartiacque nella carriera di Hubbard e anche una data importante nel jazz di quegli anni (è del 1970).
Da una parte, come ha osservato Conti, vi sentiamo un consolidamento di quanto il quintetto di Miles – qui ne sono presenti due membri – aveva cominciato a fare in pezzi come Stuff; dall’altra, tutto appare per dire così «ottimizzato», reso più semplice e più filante, tanto ritmicamente che armonicamente, con il concorso essenziale del packaging sonoro di Creed Taylor. Anche Hancock si mostra ormai a suo completo agio sulla tastiera elettrica.
Red Clay (Hubbard), da «Red Clay», CTI 5051722. Freddie Hubbard, tromba; Joe Henderson, sax tenore; Herbie Hancock, piano elettrico; Ron Carter, basso elettrico; Lenny White, batteria. Registrato nel gennaio 1970.
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4 commenti:
Eggià, più semplice e filante. Poi un giorno ci sarebbe da parlare di Creed Taylor: personaggio interessante, vero Marco?
M.G.
Altroché, lui e Teo Macero sono stati produttore importanti quasi come musicisti, fra anni Sessanta e Settanta. Se non la conoscessi, ti segnalo questa interessantissima intervista con Taylor.
Ovviamente anche "Red Clay" (il brano) è costruito sul giro armonico di un ben noto standard; in questo caso si tratta di "Sunny," che lo stesso Hubbard finisce inevitabilmente per citare nel corso del suo assolo
Grazie Marco.
M.G.
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