La classica ballad eseguita prima da Coleman Hawkins nella sua maniera più eloquente e ornata in un contesto tardo-Swing, poi da Illinois Jacquet un quarto di secolo dopo, in contesto modern mainstream.
Jacquet è indiscutibilmente un hawkinsiano (uno dei migliori) e anche qui, nella sua piena maturità, l’influsso di «Bean» è molto percepibile nel suono e nel fraseggio; quello che è molto diverso, a parte il contesto, è l’intento espressivo al quale vengono adibiti quei mezzi stilistici.
I Don’t Stand A Ghost Of A Chance With You (Crosby-Washington-Young), da «Thanks For the Memory», Xanadu 111. Charlie Shavers, tromba; Hank D’Amico, clarinetto; Walter «Foots» Thomas, sax alto; Coleman Hawkins, sax tenore; Clyde Hart, piano; Tiny Grimes, chitarra; Slam Stewart, contrabbasso; Cozy Cole, batteria. Registrato il 14 novembre 1944.
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I Don’t Stand A Ghost Of A Chance With You, da «Bottoms Up», Prestige/OJCCD-417-2. Illinois Jacquet, sax tenore; Barry Harris, piano; Ben Tucker, contrabbasso; Alan Dawson, batteria. Registrato il 26 marzo 1968.
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2 commenti:
la versione di jacquet è alquanto soporifera...
Non si fa un favore a nessun saxofonista nel farlo suonare dopo Hawkins, lo so.
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