Riconosco che non era facilissimo, ma mi disturba che tu non abbia nemmeno voluto provare. Era il pianista Walter Davis in una gemma seminascosta del catalogo Blue Note: non solo Donald Byrd non ha mai suonato così bene, non solo c’è Jackie McLean in un umore insolitamente disteso, non solo Art Taylor ha l’agio inconsueto di mostrare come fosse ben più del rigoroso metronomo che molti credono, ma ci sono le composizioni di Davis, sorprendenti nella loro cantabilità serpentina e nelle loro strutture insolite. Questa è di ventiquattro battute, un raddoppio del blues in 12 nella sua tonalità più comune, Sib, ma ha una melodia unica non sezionale, che cioè si sviluppa senza ripetizioni lungo l’intero chorus («durchkomponierte»).
’S Make It (Davis), da «Davis Cup», Blue Note CDP 7243 8 32098 2 8. Donald Byrd, tromba; Jackie McLean, sax alto; Walter Davis, piano; Sam Jones, contrabbasso; Art Taylor, batteria. Registrato il 2 agosto 1959.
PS Sotto-quiz. Il lettore Seth Devita mi chiede aiuto per riconoscere il primo pezzo di questo filmato: io, il tuo quiz-master, non l’ho saputo aiutare! Tu ce la fai?
12 commenti:
Paolo Lancianese
ha detto...
E' colpa del mio computer o è divShare che oggi non funziona?
Arrivato in ritardo, ma questa la sapevo, per una volta... Comunque l'Australia, che in quegli anni aveva giocatori straordinari, usufruì del Challenge Round, abolito solo nel 1972. Il sistema era quello della Coppa America di vela: il vincitore aspettava in finale e acasa propria, l'anno seguente, l'avversario che usciva dai gironi eliminatori continentali. Tra il 1950 ed il 1967 gli australiani vinsero 15 Coppe Davis (negli altri casi s'imposero gli Stati Uniti). Per due volte batterono in finale l'Italia, nel 1960 e 1961, l'Italia di Pietrangeli, Gardini Sirola (che giocava il doppio col grande Nick) e Merlo. Senza il Challenge, al Foro Italico magari, chissà chissà come sarebbe andata... M.G.
Scusa Marco per la passeggiata fuori dall'orto di casa, ma non ho resistito: tu ed il Lancianese mi mettete Laver e Pietrangeli sul piatto... Io che devo fa'? M.G.
Ma tu, invece di queste pur mirabili spataffiate di sport, perché non pensi a un guest-post? Ti ritieni di più di una Valentina, di un Lancianese, di un 403, di un Luca Conti (che l'ha promesso)? ;-D
12 commenti:
E' colpa del mio computer o è divShare che oggi non funziona?
ma porca miseria
Nel 1959 (e negli anni successivi) la conquistò l'Australia.
In modo cifrato, il Lancianese mi sta facendo capire che ha indovinato, ma ti sta anche dando un indizio.
Come al solito, lui lo consideriamo fuori concorso. Qualcun altro vuole provarci? È difficile, eh.
(in particolare, dall'indizio dato da Lancy dovrebbe essere favorito M.G., che è un enciclopedico, oltre che di hard bop, di sport).
Ma nessuno riesce ad aiutare Seth?
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Arrivato in ritardo, ma questa la sapevo, per una volta... Comunque l'Australia, che in quegli anni aveva giocatori straordinari, usufruì del Challenge Round, abolito solo nel 1972. Il sistema era quello della Coppa America di vela: il vincitore aspettava in finale e acasa propria, l'anno seguente, l'avversario che usciva dai gironi eliminatori continentali. Tra il 1950 ed il 1967 gli australiani vinsero 15 Coppe Davis (negli altri casi s'imposero gli Stati Uniti). Per due volte batterono in finale l'Italia, nel 1960 e 1961, l'Italia di Pietrangeli, Gardini Sirola (che giocava il doppio col grande Nick) e Merlo. Senza il Challenge, al Foro Italico magari, chissà chissà come sarebbe andata...
M.G.
Scusa Marco per la passeggiata fuori dall'orto di casa, ma non ho resistito: tu ed il Lancianese mi mettete Laver e Pietrangeli sul piatto... Io che devo fa'?
M.G.
Ma tu, invece di queste pur mirabili spataffiate di sport, perché non pensi a un guest-post? Ti ritieni di più di una Valentina, di un Lancianese, di un 403, di un Luca Conti (che l'ha promesso)? ;-D
No, mi ritengo MOOOOOLTO di meno, ehm. Finché si tratta di spataffiare sport...
M.G.
Ah, di là, dall'Interdonato, devi dirimere alcuni dubbi che hai provocato con nebbiosi riferimenti a commendatori in celluloide...
M.G.
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