Dizzy Reece, che so per certo riscuotere un’approvazione calorosa ogni volta che appare su JnP, associava al suo eloquio strumentale limpido e generoso una vena compositiva estrosa e bisbetica: qui, sotto un titolo che potrebbe appartenere a una composizione di Herbie Nichols, a un racconto di Sherlock Holmes o a un romanzo con Maigret, ascoltiamo un tema beboppeggiante di sedici battute che corre tranquillo e sereno fino all’ottava, dove cominciano dei ritmi incrociati che, accompagnati da ritardi armonici, sfasano apparentemente la quadratura delle battute dando l’impressione di un tappeto che venga tolto di sotto ai piedi dei solisti.
La sezione ritmica di questa seduta (che ebbe luogo quasi esattamente cinquantadue anni fa) è la stessa di una coeva e fortissima edizione dei Jazz Messengers. Dizzy Reece e Turrentine si sarebbero ritrovati nello studio di Rudy Van Gelder pochi mesi dopo per registrare il bellissimo «Flight to Jordan» di Duke Jordan.
The Case of the Frightened Lover (Reece), da «Comin’ On», Blue Note 7243 5 22019 2 1. Dizzy Reece, tromba; Stanley Turrentine, sax tenore; Bobby Timmons, piano; Jymie Merritt, contrabbasso; Art Blakey, batteria. Registrato il 3 aprile 1960.
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