giovedì 14 ottobre 2021

Hank’s Prank – My Sin (Hank Mobley)

 Ecco Hank Mobley venticinquenne nel primo disco a suo nome (il live «Newark 1953» ha visto infatti luce postumissima solo qualche anno fa).

 Il lineup è quello degli originali Jazz Messengers, quelli del leggendario live «A Night at Birdland» dell’anno prima, meno Kenny Dorham. Art Blakey risulta più leggero del solito e Horace Silver a me sembra il pianista ideale per stimolare il giovane Mobley, che qui è vivace e spiritoso come rare altre volte sarebbe stato in seguito ma anche già caratterizzato da quella pensosità che a mio giudizio lo apparenta a Wardell Gray, che ti ho fatto sentire due giorni fa.

 Per il mio gusto, e mi piace rimarcarlo ogni volta che te lo presento, pur nell’accidentata sua carriera Mobley è stato il terzo grande del sax tenore negli anni Sessanta, insieme con Shorter, dopo gli ovvî Coltrane e Rollins e prima di Dexter Gordon. 

 Hank’s Prank (Mobley), da «Hank Mobley Quartet», Blue Note. Hank Mobley, sax tenore; Horace Silver, piano; Doug Watkins, contrabbasso; Art Blakey, batteria. Registrato il 27 marzo 1955.

 My Sin (Mobley), id.

Nessun commento: