Il disco, del 1979 e inciso in Germania, comprende sei composizioni di Martial Solal, che oltre che un grande – ma, ho scoperto, controverso – pianista, è un compositore molto estroso. John Scofield può sembrare un elemento un po’ allotrio alla compagnia, ma funziona invece benissimo.
In Four Keys i quattro improvvisano eterofonicamente sul blues di 12 battute, ciascuno in una sua tonalità. La presenza di Konitz e della chitarra e i fraseggi di Solal costituiscono un richiamo credo esplicito a Intuition e Digression di Lennie Tristano (1949).
Not Scheduled (Solal), da «Four Keys», MPS ULS-6016-P. Lee Konitz, sax alto; John Scofield, chitarra; Martial Solal, piano; Niels Henning Ørsted Pedersen, contrabbasso. Registrato nel maggio 1979.
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Four Keys (Konitz-Solal-Scofield-Ørsted Pedersen), id.
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2 commenti:
Solal è uno di quelli che, in un'ipotetica genealogia del piano jazz, non si sa veramente dove collocare.
Mi dà l'idea di un musicista jazz che abbia ascoltato poco jazz. A me è sempre piaciuto molto.
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