I tre pezzi dal lontano disco di Andrea Centazzo & Co. che ho pubblicato due giorni fa hanno suscitato un imprevisto ma comprensibile interesse, tanto che in altra sede mi sono visto esortato a pubblicarne ancora.
Intanto mi sono anche mosso per chiedere all’unico componente del trio da me raggiungibile, Centazzo, notizie su quella seduta e sui due suoi bravissimi compagni (vedi nei Commenti). Bravissimo anche Centazzo, naturalmente.
Fragments From A Long Story, da «Ratsorock», ICTUS 0010. Paolo Bordini, piano elettrico; Franco Feruglio, contrabbasso; Andrea Centazzo, batteria e percussioni. Registrato nel 1976-77.
Ratsorock (Part Two), id.
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5 commenti:
Ecco quanto Andrea Centazzo mi ha scritto di Paolo Bordini, personaggio da romanzo della provincia italiana, morto purtroppo già da molti anni.
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«Bordini era un eccellente pianista figlio di una pianista Russa di spessore che si era sposata con un Italiano ed era emigrata a Udine. Di mestiere lavorava al catasto come impiegato. Purtroppo mori' a 43 anni (credo nel 1981) di embolia cerebrale. Le uniche cose innovative a livello nazionale che fece furono appunto con questo trio. Per il resto suonava piccoli concerti locali con una big band e gruppi amatoriali. Io lo convinsi a venire un po' in giro con me a fare concerti in giro per l'Italia; ma fu sempre riluttante in quanto il suo mondo era Udine».
« (…) Bordini, se avesse voluto fare il musicista avrebbe potuto competere con i nomi piu' prestigiosi del pianismo italiano: le registrazioni di questo LP usavano un piano leletrico Wurlitzer di 5 ottave solamente! E ciononostante e' piu' che brillante. Con il piano vero era uno spettacolo... ma purtroppo di carattere un vero Don Abbondio e legato al territorio come un gatto al cortile di casa... in quegli anni per fare questo mestiere diovevi mettere in conto difficolta', poverta' e incidenti vari... non cose adatte per un impiegato del catasto».
Paolo Bordini era mio padre...io sono la primogenita Silva. é stato simpatico leggere qualcosa su di lui...dopo tanto tempo.. Non era la questione del ..territorio e del cortile...,,gia' nel 1959,a 22 anni circa, aveva suonato in un orchestra sulle navi da crociera che salpavano dal Nord Europa(Inghilterra,Francia,e la sua amata Norvegia..),per l'America (Quebec\Canada). Era appassionato anche di fotografia per quei luoghi...e studiava assiduamente la lingua inglese e le differenze con l'americano. Era che lui amava suonare nel suo intimo, non per la gloria. Era che lui non si sentiva mai abbastanza esercitato..e propio per questo le sue mani erano allenatissime!... Era perchè aveva appena avuto 2 figlie (1975 e 1976),ed un maschietto nel 1977...di cui non fu presente alla nascita..in quanto ad un concerto! Ovviamente sposatosi. Era per l'affetto che lo legava all madre...quella che gli diede, in un friuli degli anni '40, l'oppurtunità di accedere ad una cultura da Accademia russa..lei gli insegno' il pianoforte,a partire dai suoi 7anni..e lo spinse,già a 14,ad esibirsi.
Vedo con qualche giorno di ritardo il commento. Grazie mille di questa preziosa testimonianza di primissima mano su un musicista che merita di essere ricordato!
Grazie ! E tutti ne parlano ancora cosi bene..dal punto di vista umano e pianistico !
Grazie ! E tutti ne parlano ancora cosi bene..dal punto di vista umano e pianistico !
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