Per tutta la durata del suo prolificissimo rapporto con la Blue Note, etichetta che nel 1966 stava imboccando il viale del tramonto, Bobby Hutcherson rappresentò un’anima «sperimentale» dell’hard bop e di certo la più riflessiva.
Il senso di quiete sospesa e d’introspezione, caratteristico di molta musica di Hutcherson, qui lo trovi accentuato dall’assenza di fiati nella front line. Omen è un’istanza di jazz libero che già si è lasciato alle spalle le intemperanze sonore della stagione subito precedente, di cui Hutcherson stesso era stato fra i protagonisti con Archie Shepp.
Come sempre quando c’imbattiamo in lui, mi piace invitarti a notare il contributo di Joe Chambers.
Happenings (Hutcherson), da «Happenings», Blue Note BST 84231. Bobby Hutcherson, vibrafono; Herbie Hancock, piano; Bob Cranshaw, contrabbasso; Joe Chambers, batteria. Registrato il 6 febbraio 1966.
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The Omen (Hutcherson), id.
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