Il propriamente detto jazz-rock, che predata la fusion ed è grosso modo contemporaneo al progressive rock, aveva un approccio intellettuale più onesto ai suoi materiali, forse più ingenuo ma anche per questo più fertile, più creativo di tanta musica che è seguita su linee apparentemente simili, e questo è vero tanto del ciclopico trio «Lifetime», nominalmente cooperativo, in realtà di Tony Williams, quanto del primo «Return To Forever» di Chick Corea, che pure ascolteremo insieme fra non molto. Sono dischi in cui i musicisti suonano quello che sanno suonare, cioè il jazz, prendendo dal rock tutto quello che possono. Di fusione e di progresso, direi, se ne infischiano bellamente.
Non voglio attentarmi a sceverare queste esecuzioni nei loro elementi stilistici costitutivi, non ne sarei nemmeno capace. Per me questo è jazz (nonché, in certa misura, rock) originale, creativo e vivissimo, architettato da un grande del jazz (Williams) in associazione con un jazzista di grande talento (Young) e con uno strumentista che, abbandonato a sé, ha sempre prodotto del kitsch aggressivo ma che qui, dimentico di se stesso, contribuisce invece al progetto generale, soprattutto con la sua sonorità caratteristica e, in Via The Spectrum Road, anche con la sua voce cruda e ineducata.
«Emergency!» è famoso per godere della peggiore presa di suono ascoltabile in quegli anni in un disco registrato in studio. Io non so proprio dire.
Emergency (Williams), da «Emergency!», Polydor 849 068-2. John McLaughlin, chitarra; Larry Young, organo; Tony Williams, batteria. Registrato il 26 maggio 1969.
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Via The Spectrum Road (Hall-Williams), id.
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