Ne fece di cose Dizzy Gillespie a Los Angeles nel 1946, «più di Bertoldo in Francia». Alcune sono entrate nella storia, altre perfino quella poco schizzinosa signora le ha rispedite, per esempio questa seduta with strings che, malgrado gli impegnativi arrangiamenti di Johnny Richards – o grazie a loro – e pur con una degna sezione ritmica, si affloscia come un soufflé di esecuzione difettiva. È in particolare proprio la prestazione di Dizzy che risuona davvero half-assed: loffia, si direbbe noi. Perfino l’intonazione del solista è a momenti pigra (Dizzy e Richards avrebbero collaborato ancora con risultati migliori alcuni anni dopo). Per gli storici e gli affezionati del deforme, che sono legione.
All The Things You Are (Kern-Hammerstein), da «The Dizzy Gillespie Story 1939-1950», Properbox 30. Dizzy Gillespie, tromba; Al Haig, piano; Ray Brown, contrabbasso; prob. Roy Porter, batteria, con orchestra d’archi più legni e corno arrangiata e diretta da Johnny Richards. Registrato nel gennaio o febbraio 1946.
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Si trattava purtuttavia dello stesso trombettiere i cui squilli risonarono nuovamente audaci poche settimane dopo a New York:
Ol’ Man Rebop (Wilson), ib. Gillespie; Don Byas, sax tenore; Milt Jackson, vibrafono; Al Haig, piano; Bill De Arango, chitarra; Ray Brown, contrabbasso; J. C. Heard, batteria. Registrato il 22 febbraio 1946.
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That’s Earl Brother (Gillespie), ib. Gillespie; Sonny Stitt, sax alto; Milt Jackson, vibrafono; Al Haig, piano; Ray Brown, contrabbasso; Kenny Clarke, batteria. Registrato il 15 maggio 1946.
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