Ammetto che il paragone che t’impongo con l’esecuzione d’autore non è generoso verso Motian e i suoi; né lo è quello fra Joe Lovano e George Adams, anche se qui sarà questione di gusti.
Duke Ellington’s Sound of Love (Mingus), da «Sound of Love», Winter & Winter 910 008-2. Joe Lovano, sax tenore; Bill Frisell, chitarra; Paul Motian, batteria. Registrato dal 3 al 10 giugno 1995.
Duke Ellington’s Sound of Love (Mingus), da «Changes One», Rhino/Atlantic R2 71403. Jack Walrath, tromba; George Adams, sax tenore; Don Pullen, piano; Charles Mingus, contrabbasso; Dannie Richmond, batteria. Registrato nel dicembre 1974.
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4 commenti:
Brano di stupefacente bellezza. Lo pensi anche mentre lo ascolti suonato da Lovano-Frisell-Motian. Ma con Mingus è poi come sempre tutta un'altra cosa - cervello cuore e viscere...
il mio preferito in assoluto dell'ultimo mingus... e in effetti sì, va bene anche così :)
Quel disco di Motian (ma anche altri più o meno coevi, penso al duo con Pieranunzi) sono di grande finezza, ma mi trasmettono una sorta di torpore. Lo vidi spesso in quegli anni in concerto, ad esempio a Nervi nel 1996, con l'Electric Bebop Band ed anche lì, malgrado i musicisti bravissimi (tra loro il sempre immenso Steve Swallow al basso elettrico), malgrado il carisma di Motian, malgrado l'interplay che si era creato... mancava qualcosa in termini di energia, di slancio, di propulsione. Si viaggiava con le marce basse, sicuri, tranquilli, raffinati, ma con le marce basse.
M.G.
Anche per me il miglior Mingus del tardo periodo. E poi c'è Don Pullen, mai abbastanza magnificato.
M.G.
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