giovedì 5 gennaio 2023

But Not For Me – Dream Of Monk (Fred Hersch & esperanza spalding)

 Mi fa dispiacere, ed è la seconda volta in poco tempo, non poter dire bene di un disco di Fred Hersch, che tanto ammiro come musicista e, anche se non lo conosco, come persona.

 La primavera scorsa si era trattato del disco con il quartetto d’archi; ora di un duetto d’imminente uscita, live at the Village Vanguard, con la cantante esperanza spalding (le iniziali minuscole, come per e.e. cummings, sono requisito dell’artista stessa).

 Non mi è di grande sollievo il fatto che stavolta l’insuccesso del lavoro non sia da attribuire a Hersch, che vi suona bene, ma alla spalding, della quale potrei dire molto ma decido invece di non dire niente, da tanto la sua prestazione mi è sembrata orribile sotto tutti i punti di vista. 

 Per giunta, la ripresa dal vivo non ci risparmia il banter della cantante con il pubblico: non che spiritoso o disinvolto, imbarazzante. Al proposito meriterà che riporti dalla press release* questa chiosa alla molto scadente versione di Girl Talk che qui si ascolta: «Il motivetto maschilista (chauvinistic) di Neal Hefti e Bobby Troup è sottoposto qui a un caustico esame da una prospettiva non soltanto femminista, ma anche eco-consapevole».

 L’omaggio a Monk è una composizione di Hersch francamente insulsa, frammenti monkiani o pseudo-tali contesti fra loro, con dei versi in tutto adeguati.

* Dove un tempo avevamo le liner notes, infatti, oggi abbiamo le press release; dove un tempo i critici o, nei casi sfortunati, i giornalisti musicali, oggi i PR people.

 But Not For Me (G.& I. Gershwin), da «Alive At The Village Vanguard», Palmetto. esperanza spalding con Fred Hersch, piano. Registrato nell’ottobre 2018.

 Dream Of Monk (Hersch), id.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono sul treno e non mi pare il momento adatto per ascoltarla. Sul politicamente corretto, anzi sul "follemente" corretto, è meglio astenersi dal commentare. È come la febbre, passerà...Intendiamoci, la cosa nasce da ingiustizie ataviche, mai fino in fondo sanate, ma è certo che si è smarrito il senso critico, soprattutto in questi ultimi anni. Roberto

Marco Bertoli ha detto...

C”è perfino di peggio del “politically correct“,qui, e secondo me è il canto di esperanza… :-)

Paolo il Lancianese ha detto...

Sì, francamente indifendibile. E pure Hersch ci mette un po' del suo...

Marco Bertoli ha detto...

Triste. Se serate del genere in un club possono capitare anche ai migliori, che idea è mai quella di farne un disco?

loopdimare ha detto...

Hanno fatto il disco perchèevidentemente la prestazione è stata reputata degna di pubblicazione.
Esperiamo nel futuro.

Anonimo ha detto...

Bastava (e avanzava) già l'EP via Bandcamp del 2020.
Al di là della facile battuta, nello standard gershwiniano Hersch non può certo salvare la baracca da solo; nel pezzo apparentemente più ambizioso, lei non mi pare così disastrosa;
comunque, lo è meno di lui. Roberto