Mel Powell (1923-1998), nato Melvin Epstein, ha avuto almeno tre carriere, non separate con esattezza fra loro: come pianista e arrangiatore jazz, come compositore «serio», come insegnante. In tutte si è distinto, venendo ricordato come uno dei più insigni rappresentanti del pianoforte nell’ultimissimo periodo dello swing (lavorò e scrisse soprattutto per Benny Goodman), poi come compositore fra i maggiori in ambito atonale sul territorio USA, insieme con Milton Babbitt ed Elliott Carter, e vincitore nel 1990 di un Pulitzer; e infine come insegnante di composizione a Yale, dove succedette a Paul Hindemith, con il quale aveva lui stesso studiato dal 1948 al 1952.
Qui lo ascolti in due omaggi registrati a Parigi nel 1945, che contemperano nella pratica di uno stride aggiornato e immacolatissimo due facce della sua personalità musicale. In futuro lo ascolteremo in qualità di arrangiatore (se me ne dovessi dimenticare, ricordamelo).
Hommage À Fats Waller (Powell), da «Piano prodigy», Ocium Records. Mel Powell, piano. Registrato il 19 maggio 1945.
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Hommage À Debussy (Powell), id.
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