mercoledì 10 novembre 2021

Spur – Plight – Mother Wit (Charles Tolliver)

 Non trovo oggi molto di originale o solo d’interessante da dire su Charles Tolliver, un musicista che ho sempre avuto caro da quando, io quasi bambino, lo sentii a Milano in qualche cavernoso palasport a cui dovette accompagnarmi il papà (ciao, papà!) perché ero troppo giovane per uscire la sera da solo. 

 Con lui quella volta (1977 o ’78, direi) c’erano Wilbur Little al contrabbasso e Alvin Queen alla batteria. La musica che ascoltai m’impressionò vivamente, complici sicuramente la giovanile suggestionabilità e l’ambiente gelido benché fosse estate, immenso e buio, così come lo ricordo, e ricordo che quella sera riconobbi due dei quattro o cinque temi suonati: It’s Time, perché l’avevo sentito pochi mesi prima suonato dal quartetto di Max Roach al teatro Ciak di Milano, e Round Midnight, che il trio suonò – mi affido a ricordi dubitosi perché leggendari – a 300 di metronomo, con furia astratta.

 Qui Tolliver guida un suo splendido quartetto in tournée europea nel 1969; il disco fu registrato a Londra. Stanley Cowell è il grande, concettoso pianista che sappiamo e si distingue anche il meno noto batterista Jimmy Hopps. La musica è molto di quegli anni senza essere invecchiata di uno iota. Spur è il blues, Plight un pezzo modale in 3, secondo il gusto di Tolliver, Mother Wit una ballad sontuosa.

 Spur (Tolliver), da «The Ringer», Arista AL 1017. Charles Tolliver, tromba; Stanley Cowell, piano; Steve Novosel, contrabbasso; Jimmy Hopps, batteria. Registrato il 2 giugno 1969.

 Plight (Tolliver), id.

 Mother Wit (Tolliver), id.

2 commenti:

loopdimare ha detto...

«The Ringer», grande disco.

Marco Bertoli ha detto...

Sì. Ho indagato e ho scoperto che il concerto che vidi non fu nel 1978 ma nel ’77, il 2o luglio al velodromo Vigorelli; dunque ricordo male quando dico che avevo visto mesi prima Max Roach, perché anzi lo vidi dopo, nel maggio del 1978.