Pianoforte e chitarra: la mente corre alle collaborazioni di Bill Evans e Jim Hall, e io penso anche a una, di esiti molto diversi, di Kenny Barron e Ted Dunbar.
Ora ce n’è questa istanza con Sylvie Courvoisier, pianista e compositrice svizzero-americana (n. 1968) che non ti avevo ancora fatto sentire, e Mary Halvorson (1980), che invece qui è ricorsa altre volte e che mi sembra oggi la voce più originale sulla chitarra in un idioma jazzistico, e la più valida.
Il duetto è riuscito in primo luogo per le composizioni delle due e poi per come mette a profitto, nella composizione e nelle esecuzioni, il contrasto d’intonazione, o di temperamento, fra i due strumenti.
Lulu’s Second Theorem (Courvoisier), da «Searching for the Disappeared Hour», Pyroclastic Records. Mary Halvorson, chitarra; Sylvie Courvoisier, piano. Registrato il 2 o il 3 giugno 2021.
Bent Yellow (Halvorson), id.
3 commenti:
Interessante! Sempre brava la Halvorson. La Courvoisier mi lascia invece abbastanza freddo.
Una musicista molto intellettuale.
Si direi anche un po algida, non mi sembra così personale come la Halvorson in cui senti scorrere la storia e la contemporaneità della chitarra jazz
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