A me il flauto non piace molto (mi domando anzi se vi sia chi l’apprezza davvero, tolti, forse, quelli che lo suonano); per questo negli anni lo strumento è comparso poco su Jnp e per lo più nelle mani di musicisti che non ne facevano uso esclusivo: Dolphy, Kirk.
James Newton ne è di certo uno degli specialisti più segnalati ed è un vero virtuoso, che ha portato a nuovi livelli di complessità la tecnica del canto dello strumento e dell’overblowing.
Prelude To A Kiss (Ellington), da «If Love», Delta 11124. James Newton, flauto; Mike Cain, piano; Anthony Cox, contrabbasso; Billy Hart, batteria. Registrato nell’aprile 1990.
Mr. Dolphy (Newton), id.
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3 commenti:
in effetti il flauto col jazz c'entra poco, ma le tracce che hai messo, sarà che piove e c'è indolenza nell'aria, son parecchio suggestive...
parlo da ex suonatore dilettante di flauto. è uno strumento molto agile, specialmente sui toni medio-alti, e quindi pericoloso, perchè associato al suono molto bucolico, tende a ricordare troppo cinguettii vari. per questo ha avuto molto successo il flauto ipersoffiato, un po' espressionistico. E' invece molto affascinante nella parte bassa della scala che però non consente grandi agilitità. ricordo alcuni incisioni di Herbie Mann (ma anche di Gino Marinacci) piuttosto suggestive. James Newton è bravissimo (tra l'altro ha fatto un disco di musiche di Ellingtong consigliabilissimo). Non so come sia finita la sua causa contro un gruppo rap che l'aveva campionato e che l'ha controquerato per diffamazione chiedendo danni esorbitant...
Anche per me il disco di Newton con le musiche di Ellington e Strayhorn ("The African Flower") merita un ascolto non superficiale. Aggiungo, tra i non esclusivisti del flauto, il nome di Yusef Lateef. Che mi piace sempre, qualunque strumento suoni.
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