Da decenni si parla di jazz modale e di modalità nel jazz, ma in realtà capita di rado di sentire da jazzisti della musica «modale». Aeolian Green di Chris Beier, tedesco del 1953, è una composizione-esecuzione genuinamente modale, perché vi ricorrono soltanto le note del modo eolico (la scala minore naturale).
Beier è preso in una sua fascinazione quasi esclusivamente armonica che in questo strano disco a volte sortisce esiti un po’ New Age. Ma in alcuni pezzi, pur lasciando in chiaro subordine il ritmo e anche la melodia, se non quella che deriva immediatamente dal movimento armonico, Beier attinge a un’espressività intensa, per quanto limitata e ritrosa, nella quale la pronuncia jazzistica ha pur un ruolo: qui, ovviamente, soprattutto in Pitchblack Blues.
Terra Di Luce dimostra come per un tedesco dotato di sensibilità lirica l’Italia sia rimasta il Paese «wo die Zitronen blühn».
Aeolian Green (Beier), da «Aeolian Green», ACT 9757-2. Chris Beier, piano. Registrato nel 2007.
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Terra Di Luce (Beier), id.
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Pitchblack Blues (Beier), id.
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