Per tramite di una sovraregistrazione, qui Bill Evans duetta con se stesso, come aveva fatto qualche anno prima in «Conversations With Myself». Meno nota e criticamente esaminata della prima, questa seconda serie di auto-duetti e trii a me pare più riuscita.
Quiet Now (Zeitlin), da «Further Conversations With Myself», Verve. Bill Evans, piano. Registrato il 9 agosto 1967.
non hai tutti i torti e due parole le meriterebbe anche il compositore che è un pianista bravissimo inspiegabilmente trascurato
RispondiEliminaNon da «Jazz nel pomeriggio»! :-D
RispondiEliminaCiao Facchi. Queste «Conversations» sono più distese delle prime, meno 'dimostrative', mi sembra che fra le diverse parti di pianoforte ci sia più dialettica; soprattutto, ci sono meno note: nelle prime «Conversations» sono miliardi, a momenti sembra di vedere un formicaio affollato…
Vero troppe note nel primo disco ma anche troppe note disordinate nell'incontro con Bob Brookmeyer in veste di pianista. qui c'è più respiro. Probabilmente aveva capito come approcciarsi.
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