Tre versioni di Over the Rainbow: una naufraga nella squisitezza del sentimento, una naufraga in una riscrittura armonica e timbrica inconsulta, una è semplicemente magnifica. Ma non sono in quest’ordine.
Over the Rainbow (Arlen-Harburg), da «Fontessa», WEA 75435. Milt Jackson, vibrafono; John Lewis, piano. Registrato il 22 gennaio 1956.
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Over the Rainbow, da «Quiet Nights», Screwgun screwu 70007. Iain Ballamy, sax tenore; Django Bates, tastiere; Michael Mondesir, basso elettrico; Martin France, batteria; Josefine Crønholm, canto. Registrato nel 1998.
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Over the Rainbow, da «La Scala», ECM 1640. Keith Jarrett, piano. Registrato il 3 febbraio 1995.
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"E il naufragar m'e' dolce in questo mare"
RispondiEliminaValentina
Per me la magnifica è quella di Jarrett.
RispondiEliminaValentina: Mare crudele, mare cattivo…
RispondiEliminaAlberto: per me è quella di Jackson e Lewis.
io con un risveglio così non ho bisogno di primi posti sul podio, son belle tutte le versioni... grazie :)
RispondiEliminaNotate fra l'altro come i tre non siano d'accordo nemmeno sulla tonalità - Lewis & Jackson attaccano nella stessa di Bates, ma bizzarramente passano subito una terza minore sopra. Non so quale sia la tonalità autentica perché non mi va di cercare il Real Book…
RispondiEliminaQuanto alla versione di Jarrett, effettivamente, quella sera alla Scala, avevano (avevamo) tutti le lagrime agli occhi, a quel punto.
"E il naufragar ci è dolce in ogni caso" (Paolo Recanatese). Anche con Bud Powell, mettiamo. Anche - fenomenale secondo me - con "Paul Gonsalves meets Earl Hines". Per non scomodare ancora una volta l'amato Ben Webster.
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