Era Gene Ammons e, senza nominarlo e con sfoggio di finta modestia, tanto per cambiare l’ha indovinato Paolo il Lancianese (il padre a cui allude è Albert Ammons, con Jimmy Yancey e Meade Lux Lewis uno dei tre grandi pianisti del boogie).
Blue Hymn (Ammons), da «Big Sound», Prestige/OJCCD 651-2. Gene Ammons, sax tenore; Jerome Richardson, flauto; Mal Waldron, piano; George Joyner, contrabbasso; Art Taylor, batteria. Registrato il 3 gennaio 1958.
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Il padre mi avrebbe fatto dannare molto meno.
RispondiEliminaA Pa', te possino… hai vinto, ma aspettiamo domani per vedere se ci arriva qualcun altro.
RispondiEliminaNon so chi sia, ma è un grande. E anche tu, se non sei un omonimo di quello che ha tradotto la biografia di Raymond Carver. Vabè, fine dei violini.
RispondiEliminaÈ un grande, in effetti, domani saprai chi. Io ho effettivamente tradotto quel libro che dici, non sono un grande ma sono contento che tu abbia gradito.
RispondiEliminaCiao