tag:blogger.com,1999:blog-1033351451788343173.post889409942063008575..comments2024-01-21T09:48:49.974+01:00Comments on Jazz nel pomeriggio: Pax (Andrew Hill)Marco Bertolihttp://www.blogger.com/profile/09574362451161022405noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-1033351451788343173.post-1130913350273707152013-05-27T07:26:37.431+02:002013-05-27T07:26:37.431+02:00L’irragionevolezza, naturalmente, era di ordine co...L’irragionevolezza, naturalmente, era di ordine commerciale.Marco Bertolihttps://www.blogger.com/profile/09574362451161022405noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1033351451788343173.post-22266456038042784362013-05-26T22:08:18.189+02:002013-05-26T22:08:18.189+02:00pezzo bellissimo. Devo dire che non concordo granc...pezzo bellissimo. Devo dire che non concordo granchè sulla "irragionevolezza" della blue note, almeno per quanto riguarda l'aver dato a Hill di registrare così tanto negli anni sessanta, dal momento che il livello dei dischi è roba da non crederci: da black fire fino passing ships l'unico disco che non ho amato è grass roots. E dalla fine del 1963 al 1965 è stato circa dio: si parla sempre di Point of Departure ma in realtà non mi viene in mente davvero nessun altro jazzista che in due anni abbia buttato fuori dischi del calibro di Black Fire, Judgment, Smokestack, PoD, Andrew, Compulsion e appunto Pax partecipando pure (anche come compositore) ad altri classici come Dialogue di Hutcherson. Qualcosa di impressionante.brino puzzulhttps://www.blogger.com/profile/01453468125660093039noreply@blogger.com