tag:blogger.com,1999:blog-1033351451788343173.post6255753042609824305..comments2024-01-21T09:48:49.974+01:00Comments on Jazz nel pomeriggio: C. & D. (Ornette Coleman)Marco Bertolihttp://www.blogger.com/profile/09574362451161022405noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-1033351451788343173.post-19208522764278092272015-05-17T15:47:19.078+02:002015-05-17T15:47:19.078+02:00La sua musica, in effetti, tollera male perfino la...La sua musica, in effetti, tollera male perfino la divisione in composizioni e in dischi, è come un flusso continuo che assume forme continuamente metamorfiche. Io non sono mai riuscito a ricordarmi in che disco si trovi un certo pezzo, perlomeno nei dischi Atlantic.Jazz nel pomeriggiohttps://www.blogger.com/profile/16728632939625708404noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1033351451788343173.post-70559599130605011472015-05-17T13:44:34.934+02:002015-05-17T13:44:34.934+02:00la cosa più incredibile di Ornette è la sua umperm...la cosa più incredibile di Ornette è la sua umpermeabilità al contesto musicale che lo circonda. Ricordo un live dei Grateful Death con lui presente, dove il suo intervento spiazza completamente musicisti e pubblico, spostando l'atmosfera e il baricentro tonale. Lui imperterrito che va avanti come se stesse suonado con Don Cherry e Dewey Redman.<br />E poi un disco di Joe Henry (cantautore rock) dove un suo assolo è messo prudentemente alla fine del disco: anche lì rivolta la canzone e l'atmosfera, totalmente indiferente a tutto e tutti.loopdimarehttps://www.blogger.com/profile/00837304120760702273noreply@blogger.com